L’Europa cerca casa: formule ibride e nuovi acquirenti in trasformazione
Nel panorama abitativo europeo post-pandemico, qualcosa si è rotto. I canoni d’affitto continuano a salire, i salari restano stagnanti e il sogno dell’acquisto diventa sempre più lontano per ampie fasce di popolazione. In molte città, affittare non è più una scelta temporanea ma un compromesso obbligato, dettato da vincoli economici e dalla mancanza di alternative accessibili. Ma è davvero sostenibile vivere in affitto per sempre?
Affitto o acquisto? Il dilemma dei nuovi acquirenti
Alcuni numeri aiutano a capire la portata del cambiamento. Nel Regno Unito, solo il 12% degli inquilini afferma di voler comprare casa entro un anno (YouGov 2024). In Germania, il costo medio degli affitti è cresciuto del 21% dal 2021 a oggi nelle città principali. A Parigi, Berlino e Madrid, i canoni hanno superato in molti casi la soglia del 35% del reddito netto, indicata come limite di sostenibilità. Intanto, i prezzi delle case non rallentano. Il risultato è la cosiddetta renting trap: affittare per anni riduce la capacità di risparmio, allontana la possibilità di un mutuo e, in molti casi, impedisce del tutto l’accesso alla proprietà.
Un nuovo mindset abitativo
Parallelamente, si sta affermando un nuovo approccio al tema dell’abitare. Le generazioni più giovani non identificano più la proprietà come unico obiettivo, ma ricercano esperienze più flessibili, modelli progressivi, strumenti che permettano di iniziare un percorso senza incasellarsi subito in un mutuo trentennale. È il principio della soft ownership: possedere nel tempo, costruendo valore progressivamente, mantenendo al contempo libertà di scelta. Questo cambio di mentalità si accompagna a una crescente instabilità lavorativa e a una diffidenza verso gli strumenti tradizionali di accesso al credito, percepiti come lenti e poco inclusivi.
Modelli emergenti in Europa
Davanti a questo scenario, stanno nascendo in tutta Europa soluzioni contrattuali ibride che superano la dicotomia affitto vs acquisto. In Regno Unito si è consolidato il modello della shared ownership, che consente di acquistare una percentuale dell’immobile e aumentarla nel tempo. In Francia si diffonde la location-vente, un affitto con diritto di riscatto a condizioni definite. In Spagna e Germania esistono forme di alquiler con opción de compra, con canoni parzialmente deducibili dal prezzo finale.
Ciò che accomuna queste formule è la volontà di rendere più accessibile l’ingresso nel percorso di acquisto, adattandolo ai tempi, alle possibilità e alle fragilità di una nuova generazione di aspiranti proprietari. In molti casi, sono le proptech a rendere questi modelli scalabili: digitalizzano i contratti, garantiscono trasparenza, semplificano la gestione.
Italia: una domanda reale, ma strumenti obsoleti
Nel nostro Paese, il quadro è più rigido. Secondo dati ISTAT, oltre 4,5 milioni di famiglie vivono in affitto a lungo termine, e il numero è in crescita. Allo stesso tempo, le richieste di mutui da parte degli under 35 hanno registrato un calo, e solo una parte minoritaria viene effettivamente accolta. Il desiderio di casa resta, ma i percorsi per arrivarci sono spesso bloccati da strumenti poco flessibili o troppo onerosi. La conseguenza? Una fascia crescente di popolazione resta intrappolata in una condizione di attesa: troppi costi per comprare, troppi pochi vantaggi per continuare ad affittare.
Se la domanda cambia, anche l’offerta deve evolvere
Modelli alternativi all’acquisto immediato, come l’affitto con riscatto, esistono da anni anche in Italia, ma finora sono rimasti poco strutturati e difficili da applicare su larga scala. Noi di Ring33 abbiamo scelto di cambiare questa narrativa, trasformando il Rent-to-Own in uno strumento semplice, digitale e sicuro.
Il nostro modello consente a chi cerca casa di iniziare a viverci subito, versando una caparra ridotta e un canone mensile che va a costituire l’anticipo sull’acquisto. Per i venditori, significa attivare da subito un reddito e ridurre l’invenduto, senza dover abbassare il prezzo. Un equilibrio nuovo, costruito per durare.
Conclusione
Le esigenze di chi cerca casa sono cambiate: oggi si cercano formule più flessibili, accessibili e costruite nel tempo. Per questo anche l’offerta deve evolvere. I modelli intermedi come il Rent-to-Own, sono una risposta concreta a questa nuova domanda. Il nostro impegno è continuare a renderli sempre più semplici, sicuri e utili per tutte le parti coinvolte.