Comprare casa al mare: sogno vacanziero o colpo da investitore?
In Italia l’idea di acquistare una casa al mare non è solo una questione emotiva, ma anche una scelta sempre più analizzata in ottica strategica. Con oltre 8.000 km di coste, il nostro Paese offre un’enorme varietà di località turistiche, da quelle più rinomate a quelle emergenti, che attirano sia investitori che utenti finali in cerca di un rifugio stagionale o di una seconda entrata.
Negli ultimi anni, complice anche la diffusione degli affitti brevi e la crescita della domanda turistica, l’acquisto di una casa al mare è tornato al centro dell’interesse degli investitori immobiliari, con un incremento del +4,2% delle compravendite nelle località costiere tra 2021 e 2023 (dati Tecnocasa). Ma è davvero un buon investimento? E quali aspetti vanno valutati con attenzione?
Perché investire in una casa al mare può convenire
Il primo elemento da considerare è il reddito potenziale da affitto stagionale. Secondo Idealista, nelle località balneari più richieste (Liguria, Puglia, Sicilia), un bilocale ben posizionato può generare un rendimento lordo annuo tra il 6% e il 10%, soprattutto se affittato in modalità short term durante l’intera stagione estiva e i ponti festivi.
Ma il valore non si esaurisce nel reddito da locazione. In molti casi, l’acquisto si rivela anche un’opportunità di apprezzamento nel tempo: aree oggi secondarie ma in fase di riqualificazione o soggette a nuovi investimenti infrastrutturali (porti turistici, collegamenti ferroviari, piste ciclabili, promozione turistica) possono vedere crescere il valore degli immobili anche del 15-20% nel medio termine.
Da non sottovalutare anche la diversificazione patrimoniale: in un momento storico in cui i mercati finanziari sono ancora instabili e l’inflazione incide sul potere d’acquisto, possedere una casa in una località turistica può rappresentare una forma di investimento più tangibile, meno volatile, e in parte difensiva.
Ultimo, ma non meno importante, il beneficio personale: poter usufruire della casa al mare nei periodi liberi, fuori stagione o per lavoro da remoto, aggiunge valore d’uso a quello puramente economico. La casa al mare, insomma, è anche una risorsa “ibrida”, tra investimento e benessere.
Rischi e complessità da non sottovalutare
Naturalmente, non mancano le criticità. La gestione di una casa al mare richiede attenzione: la salsedine, l’umidità e la stagionalità del clima possono aumentare i costi di manutenzione rispetto a un appartamento urbano. Inoltre, l’arredamento va pensato per un uso intensivo e frequente.
Sul fronte fiscale, gli affitti brevi generano reddito soggetto a tassazione. È fondamentale conoscere il regime fiscale applicabile (cedolare secca o Irpef ordinaria), eventuali imposte locali sulle seconde case, e i vincoli imposti da regolamenti comunali, come ad esempio i limiti al numero di giorni di affitto annuo.
Anche la scelta della località è decisiva: zone troppo affollate possono portare a una saturazione dell’offerta e quindi a una compressione dei rendimenti. Meglio concentrarsi su aree con domanda turistica crescente ma ancora sottovalutate, dove il rapporto tra prezzo d’acquisto e potenziale di affitto è più favorevole.
E se non puoi (o non vuoi) investire subito tutto il capitale?
Chi desidera acquistare una casa al mare, ma non dispone immediatamente dell’intero anticipo richiesto da un mutuo o preferisce un approccio più graduale, può valutare una formula alternativa di acquisto: il Rent-to-Own.
Con Ring33, questa formula consente di entrare subito nell’immobile, versando una caparra iniziale contenuta, e pagare rate mensili simili a un affitto, che vengono parzialmente accantonate e imputate a prezzo. Al termine del periodo concordato (12, 24 o 36 mesi), si potrà esercitare l’opzione di acquisto a un prezzo già bloccato, utilizzando quanto versato come anticipo effettivo.
In questo modo: non è necessario accedere subito a un mutuo, si può iniziare a mettere a reddito l’immobile, si guadagna tempo per organizzarsi finanziariamente o migliorare la propria posizione fiscale, e soprattutto si mantiene il controllo sull’investimento, evitando il rischio di rincari futuri.
Questa modalità si rivela particolarmente vantaggiosa per giovani investitori, professionisti con Partita IVA o chi desidera diversificare il proprio portafoglio senza immobilizzare grandi somme all’inizio.
Conclusioni
Acquistare una casa al mare può essere un’ottima mossa sotto il profilo finanziario, ma richiede valutazioni consapevoli e strumenti adeguati. La scelta della località, la gestione fiscale, i costi di manutenzione e il rendimento locativo vanno considerati con attenzione, insieme alla propria capacità di sostenere l’investimento nel tempo.
Il Rent-to-Own, in questo scenario, si presenta come una soluzione accessibile, flessibile e protettiva, capace di conciliare obiettivi finanziari e qualità della vita. Con Ring33, trasformare un sogno estivo in un investimento reale è più semplice di quanto pensi.