Comprare casa con Partita IVA: criticità reali e soluzioni sostenibili
Negli ultimi anni, sempre più persone in Italia hanno scelto di lavorare in modo autonomo. Secondo i dati del MEF, nel 2023 erano attive oltre 4,4 milioni di partite IVA, con una forte concentrazione tra professionisti, consulenti e freelance. Una tendenza strutturale che coinvolge soprattutto le fasce più giovani della popolazione, ma anche profili tecnici altamente qualificati. Eppure, se la flessibilità lavorativa cresce, l’accesso alla casa resta ancora vincolato a regole pensate per il lavoro dipendente. Chi lavora con Partita IVA sa bene che, pur con un reddito consistente, ottenere un mutuo può rivelarsi un percorso complesso, lungo e spesso frustrante.
Un sistema ancora troppo rigido
Le banche valutano il “merito creditizio” sulla base della continuità e prevedibilità del reddito. Questo penalizza chi ha entrate variabili, stagionali o legate a contratti discontinui – nonostante, in molti casi, la capacità di sostenere un mutuo sia più che sufficiente.
Un’indagine del portale MutuiOnline rivela che oltre il 60% delle richieste di mutuo presentate da titolari di Partita IVA vengono respinte o approvate con condizioni peggiorative rispetto a quelle proposte a lavoratori dipendenti. In particolare, viene spesso richiesto uno storico fiscale di almeno 3 anni (dall’apertura della partita IVA), la presentazione di più modelli Unico, e una capacità di anticipo superiore al 30% del valore dell’immobile.
Un esempio concreto: un freelance con un fatturato annuo stabile di 45.000€, ma con un’attività aperta da “soli” 18 mesi, si troverà con altissime probabilità escluso dalla possibilità di ottenere un mutuo, anche se il canone mensile sarebbe sostenibile. Il risultato? L’opportunità viene persa, non per mancanza di mezzi, ma per mancanza di flessibilità del sistema.
La necessità di modelli alternativi
In questo contesto, non basta aspettare che il sistema bancario si adatti. Serve iniziare a lavorare con strumenti più adatti alla nuova composizione del mercato del lavoro. Uno di questi è il Rent to Own, una formula contrattuale che sta prendendo piede in tutta Europa e che in Italia è disciplinata dalla legge n. 164/2014.
Il modello prevede che l’acquirente versi una caparra iniziale, entri subito in possesso dell’immobile, e versi per un periodo definito (tipicamente 12-36 mesi) canoni mensili che vengono accantonati come anticipo per l’acquisto finale. Il prezzo dell’immobile è bloccato fin dall’inizio, permettendo una pianificazione chiara anche in contesti inflattivi.
Per un libero professionista, questa struttura ha un doppio vantaggio: non richiede l’erogazione immediata del mutuo e permette, nel frattempo, di rafforzare la propria posizione reddituale e fiscale per eventualmente richiederlo al momento del riscatto.
Il Rent to Own secondo Ring33
Il Rent to Own non è una scorciatoia, ma un percorso strutturato. Con Ring33, questa formula è stata digitalizzata, standardizzata e resa accessibile in modo trasparente. Il contratto è chiaro, tutelato legalmente, e prevede la possibilità di costruire l’anticipo mese dopo mese. Per chi lavora in autonomia, questo significa non solo proteggere la propria liquidità, ma anche trasformare il canone d’affitto in un investimento progressivo verso la proprietà. E significa, soprattutto, potersi muovere in modo più intelligente in un mercato sempre più complesso e polarizzato.
Il Rent to Own è particolarmente efficace anche in un mercato incerto come quello attuale. Con l’inflazione che ha eroso parte del potere d’acquisto (l’indice ISTAT ha segnato un +5,7% nel 2022 e +5,2% nel 2023), bloccare oggi il prezzo di un immobile rappresenta una tutela concreta. E per chi lavora in autonomia, poter accedere all’immobile subito, senza rinunciare al proprio capitale o attendere una delibera bancaria, significa trasformare un affitto in un investimento graduale.
Conclusione
Acquistare casa con Partita IVA richiede più tempo, più attenzione e più strumenti. Ma non è impossibile. Serve cambiare prospettiva, anche uscendo dallo schema classico mutuo/anticipo e valutare soluzioni ibride, più agili e personalizzabili. Il Rent to Own, nella forma sviluppata da Ring33, è una risposta concreta e verificata, un nuovo percorso di accesso alla casa pensato per i lavoratori del presente, che guadagnano in modo flessibile, ma vogliono abitare in modo stabile.